Ecomafie

Ecomafie e Criminalità

Ecomafie è l’argomento che è stato  sviluppato nell’incontro con le studentesse e gli studenti Venerdì 22 Ottobre 2021. La APS “Gianni Ballerio” ha contribuito all’organizzazione insieme a Scuole in Rete.

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Ecomafie


Donata Patricia Costa

 è pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Milano, ha svolto numerosi indagini nell’ambito dei reati ambientali e finanziari (tra i casi più famosi a cui ha partecipato: ImiSir, Lombarda Petroli, Il Pellicano, Italtrading, FonSai)  ed è la nuova responsabile per il Nordest della procura europea antifrodi comunitarie, un nuovo organismo giudiziario che è stato pensato per contrastare le perdite di gettito d’Iva stimate in 50 miliardi di euro l’anno e l’uso improprio di fondi strutturali Ue, stimato in oltre 600 milioni l’anno.

Puoi rivedere l'incontro di 70 minuti su:

Notizie relative all'attività di tali organizzazioni hanno cominciato ad avere un certo risalto a partire dal 1982, quando è entrata in vigore la normativa sul trattamento dei rifiuti speciali con l'emanazione del D.P.R. (DECRETO DEL PRESIDENTE) 10 settembre 1982, n. 915 ("Attuazione delle direttive (CEE) n. 75/442 relativa ai rifiuti, n. 76/403 relativa allo smaltimento dei policloro difenili e dei policloro trifenili e n. 78/319 relativa ai rifiuti tossici e nocivi"). Per la prima volta nel 1991 vennero accertati reati di questo tipo, commessi su larga scala. Sei imprenditori ed amministratori vennero condannati dalla Settima Sezione del Tribunale di Napoli per abuso di ufficio e corruzione; vennero assolti, invece, dal reato di associazione mafiosa.Il termine ecomafia appare tuttavia, per la prima volta, nel 1994 in un documento pubblicato dall'associazione italiana Legambiente, intitolato Le ecomafie - il ruolo della criminalità organizzata nell'illegalità ambientale, in collaborazione con Eurispes e con l'Arma dei Carabinieri.Grazie alla collaborazione di quest'ultima con l'associazione Legambiente, nel 1997 venne pubblicato il primo Rapporto Ecomafia dell'associazione ambientalista, che da allora ogni anno fa il punto sull'argomento.Nel 1995 è stata istituita la "Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti". La Commissione d'inchiesta è stata rinnovata in tutte le legislature successive, fino all'attuale (XVII Legislatura) in cui è stata istituita con la legge n. 1 del 2014, ed è stata presieduta prima dal deputato Alessandro Bratti, poi dalla deputata Chiara Braga. Secondo il rapporto Ecomafia 2015 di Legambiente[2], nel 2014 sono stati 29.293 i reati accertati, per un giro d'affari pari a 22 miliardi di euro. Le regioni dove si registra il maggior numero di reati ambientali sono, nell'ordine, Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, le stesse in cui sono presenti le principali organizzazioni mafiose italiane.

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